G-itana

“GITANA – Aria di danza spagnola in tre tempi, di movimento…..”

Troviamo sul vocabolario.

 

Si è soli ti utilizzare questa terminologia per chi vaga.

Alle volte anche in modo dispreggiativo chiamando “zingara/o chi sceglie di dare movimento alla propria vita senza stare troppo tempo in uno stesso luogo.

Sorrido perché da bambina mi chiamavano zingarella e da ragazza mi chiamavano zzingara (si con due Z,alla romana)

Mia nonna per prima.

Ho una foto che mostra la mia vera essenza.

Erano gli anni ’90,avevo si e no 4 anni e ballavo a piedi nudi su di un tavolo a casa di mia nonna a Teheran.

Ero piccola ma mi ricordo quel giorno,mi ricordo anche il suono delle voci dei miei nonni,delle mie cugine,di mio padre e dei miei zii che cantavano,ma sopra ogni cosa mi ricordo quella sensazione.

Era libertà.

 

Quella stessa libertà che provo nella mia vita quando avviene un “cambiamento”.

 

Credo che l’essere gitana sia un sentire profondo,non si può apprenderlo nel tempo. Non si può imparare.

O lo si sente,oppure no.

L’essere gitana è un richiamo nel vento,basta ascoltare un suono,un sapore,un’inclinazione della voce ed il cuore parte,come un tamburo,ed al ritmo del tamburo parte verso nuove avventure.

Siamo Doula Nomade.

E siamo gitane.

Il nostro essere gitane ci ha portato a vivere molti paesi,ad ascoltare molte lingue ,ad assaporare molti cibi differenti.

Non da turiste,da gitane,da persone che danzano le culture,a piedi nudi,su di un prato.

Alle volte ci ha portato in terre aride e fredde,straniere anche al sentire,ma il nostro essere gitane ci da sempre la forza di resistere perché sappiamo,in fondo,che basta uno zainetto ed il mondo ci aspetta.

Magari per un po’ ci siamo fermate,alle volte,abbiamo costruito amicizie,ma quando la terra chiama l’essere gitana è più forte di ogni mattone costruito,allora ci guardiamo allo specchio,sappiamo che è arrivato il momento di andare via,e andiamo,ripartiamo,senza voltarci indietro.

Perché le gitane danzano la vita,passo dopo passo,con il cuore pieno di emozione,con leggerezza e con la consapevolezza che ogni posto può essere casa,perché se sei gitana,danzi ovunque.

Anche in una stalla abbandonata,anche in una fredda lingua di terra grigia e ventilata.